Pasta al cavolo nero

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Non ho mai mangiato la ribollita, mi perdonino gli amanti di questo famoso piatto toscano e di conseguenza non conoscevo il cavolo nero. L’ho notato su una bancarella al mercato e ho voluto assaggiarlo ma non sapevo come cucinarlo così, la prima volta, l’ho fatto bollire e l’ho condito con olio e aceto balsamico (che io apprezzo molto e metto su molti piatti). Mi è talmente piaciuto che l’ho ricomperato ma questa volta l’ho sbollentato e poi fatto saltare in padella con scalogno e acciughe. Da qui mi è venuta l’idea di condirci una pasta.
Mi ha pienamente soddisfatto e così la condivido con voi.

Ingredienti per 4 persone (abbondanti):

500 gr cavolo nero già pulito
250 gr orecchiette
3 filetti d’acciuga ( o pasta d’acciuga)
1 scalogno
20 gr  pinoli
30 gr  uvetta passolina

Ammollate in acqua calda l’uvetta. Sbollentate in acqua salata il cavolo nero tagliato a pezzetti.
Nel frattempo rosolate uno scalogno, tagliato a metà, in olio d’oliva e aggiungete i filetti d’acciuga. Quando questi ultimi si sono sfaldati, unite il cavolo scolato, i pinoli e l’uvetta. Nell ’acqua di cottura del cavolo fate cuocere le orecchiette, una volta cotte, scolatele e aggiungetele al cavolo e fate saltare il tutto in padella per pochi minuti e servite.
Spolverizzate a piacere con del formaggio grattugiato.
L’uvetta passolina  (che io ho trovato al mercato sulla bancarella che vende tutte le spezie) si usa nella cucina siciliana per i piatti salati; è più piccola e meno dolce della sultanina.

Buon appetito!

Paola

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2 thoughts on “Pasta al cavolo nero

  1. Brava Paola, il cavolo nero è veramente un ortaggio interessante e gustoso. Il mio primo incontro con questa verdura fu al ristorante “il Leccio” di Montalcino nel 1980 (oggi purtroppo non c’è più), allora gestito dalla famiglia Kennedy. Dopo un fantastico risotto al “Rosso di Montalcino”, mi proposero un assaggio della loro ribollita. Arrivò un classico coccio dove riposavano fette di pane casareccio (a mò di bruschetta toscana), stratificate con la zuppa di verdura. La consistenza era magicamente cremosa e croccante, Il pane fritto strofinato con l’aglio unito alla zuppa di verdure (molto densa) davano vita a un matrimonio perfetto in un coccio appena intiepidito nel forno. Naturalmente è il caratteristico il gusto del cavolo nero a dominare questa gustosa pietanza.
    Quando è stagione uso fare una bella quantità di “ribollita”, ho imparato a fare una cottura differenziata delle verdure a disposizione. Lo stesso cavolo nero ha nelle sue lunghe foglie alcune parti piu dure (le coste) e parti più morbide (la parte alta della la foglia). Le coste del cavolo, anche tagliate finemente possono cuocere anche diverse ore (come pure il torsolo ripulito della parte esterna). Come ultime verdure aggiungo zucchine e patate a pezzettini.
    Conviene sempre fare un bel pentolone di questa minestra, lasciata riposare e riscaldata più volte (ribollita), diventa sempre più buona. Versata in una ciotola sul pane bruschettato e lasciata riposare una notte in frigorifero, dopo una ripassata in forno e una spolverata di parmigiano, darà il meglio di sè … ti farà sgranare gli occhi per la sua bontà.

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